Il nome è un po’ difficile da ricordare, ma certamente vi sarà capitato di vedere la Lagerstroemia indica in qualche viale alberato. Si tratta di una pianta di medie dimensioni a forma di alberello, con un fusto chiaro e una chioma tondeggiante con i rami folti. La sua bellezza sono i fiori, che fanno la loro comparsa nel periodo estivo e resistono fino ad ottobre: sono riuniti in pannocchie, hanno petali dall’aspetto increspato e generalmente sono di colore rosa acceso, ma possono essere anche viola, rossi o bianchi. Dopo la fioritura, a partire dall’autunno, il fogliame cambia colore passando dal verde al giallo al rosso acceso, per poi cadere.
Il nome di questo piccolo arbusto originario della Cina si deve a Magnus Von Lagerstroem, Direttore della Compagnia delle Indie, che a metà del Settecento ne inviò alcuni esemplari al botanico Linneo in Europa, senza sapere che aveva scoperto una specie allora sconosciuta. In Oriente la Lagerstroemia indica era utilizzata per ornare i templi; oggi nel nostro Paese è considerata una pianta molto versatile e viene spesso impiegata per la realizzazione di viali alberati in città data la sua grande resistenza alle condizioni avverse (come malattie e inquinamento atmosferico) ed anche perché il suo apparato radicale poco sviluppato non rischia di creare danni al manto stradale.
Questa pianta si può piantare praticamente ovunque, ad eccezione delle zone montane dove il clima è particolarmente rigido; ha comunque una buona resistenza sia al freddo che alla siccità estiva. Avrete capito che la sua coltivazione non è per niente difficile, a cominciare dal terreno: la Lagerstroemia si adatta ad ogni contesto, anche se preferisce substrati ben drenati e ricchi di humus. Per la messa a dimora è buona cosa scegliere un ambiente soleggiato in modo da avere un’abbondante fioritura. Se il fusto è sottile, può essere utile assicurarlo ad un tutore in modo che non si inclini. Durante i mesi più caldi dell’anno gli esemplari giovani vanno annaffiati con regolarità, quelli già cresciuti invece diventano autosufficienti e si accontentano dell’acqua piovana.
Le potature non sono indispensabili, ma spesso se non si interviene la pianta assume un aspetto un po’ disordinato. A fine inverno potremo quindi accorciare i rami dell’anno precedente, favorendo così una fioritura abbondante. In ogni caso la crescita è piuttosto lenta, quindi non sono necessari tagli drastici.