Con questo termine, si identifica un universo di attività fisiche che differiscono tra loro per il contesto, ma che rimandano a una comune matrice culturale, che su fonda sull’ idea di un uso giocoso del corpo. La glisse appare come una forma specifica di cultura fisica. Tante pratiche, un modello Il fenomeno della glisse comprende un insieme molto ampio e variegato di pratiche sportive che vanno dagli sport d’ acqua agli sport d’ aria agli sport urbani . Vi è una certa sovrapposizione tra la categoria della glisse e quella degli sport estremi, in quanto entrambe comprendono pratiche sportive relativamente nuove, nate e diffusesi nella seconda età del XX sec. tuttavia, mentre gli sport estremi si caratterizzano per tratti duri la glisse si distingue per tratti più morbidi, che enfatizzano il gioco. il termine glisse, infatti indica un tipo di movimento, lo scivolamento, che evoca l’ idea di un’ attività non faticosa. gli sport della glisse hanno la loro origine negli Stati Uniti e in Australia. In Italia, gli appassionati della glisse sono in crescita, particolare nelle nuove generazioni, è il caso ad esempio dello snowboard, ha pian piano sostituito lo sci classico. Anche il surf sembra aver conquistato un pubblico in espansione. Il crescente successo degli sport da tavola si accompagna alla sua diversificazione interna. sul mercato appaiono sempre nuove versioni: ad esempio, nel caso degli sport d’ acqua, tra le novità si può scegliere tra le pratiche acrobatiche del kitesurf, ovvero il volare sulle onde trainati da un aquilone, del wakeboard, ovvero una sorta di sci nautico in cui ci si destreggia su una tavola da surf trainata da un motoscafo, del bodyboard, ovvero una forma di surf in cui però si scivola sulle onde restando sdraiati proni su una piccola tavola aiutandosi con delle pinne infilate nei piedi.
L’ aspetto più interessante è quindi che il modello culturale associato alla glisse rappresenta uno stile al di là della sua pratica effettiva. vediamo quali sono le origini d questa cultura fisica alternativa, e quindi i suoi tratti distintivi. Dalla controcultura degli anni ’60 a un nuovo stile culturale Sin dagli inizi il surf si afferma come stile di vita alternativo a modello della società dei consumi, per la prima volta, lo sport non viene utilizzato come uno strumento di integrazione sociale, bensì come forma di marginalizzazione volontaria. in questo modo, il surf traduce il primato dell’ individuo, l’ enfatizzazione della dimensione emozionale, l’ ampliamento ella sfera sensoriale, la valorizzazione del viscerale, del naturale, del selvaggio, del primitivo, il ritorno a forme di socialità fluida e non strutturata, la valorizzazione di una sensibilità artistica contrapposta a una mentalità tecnica e burocratica. Tutti questi valori e ideali si concretizzano in un uso esplorativo del corpo, che diviene il luogo della scoperta e dell’ espressione de sè più autentico. La glisse è l’ erede di questa temperie culturale che fa della destabilizzazione, dell’ istintualità e dell’ azione i propri principi guida. Un tratto emblematico della glisse è rappresentato dal concetto di fun, la gratuità, il piacere, l’ emozionalità vengono affermati come valori alternativi al principio dell’ utilità e della razionalità. Possiamo cercare di cogliere l’ evoluzione del mondo della glisse attraverso l’ immagine che del surf ci restituisce la cinematografia. il film Big Wednesday racconta il passaggio all’ età adulta di tre surfisti californiani. L’ esistenza del surfista si snoda tra il dormire sulla spiaggia per essere svegliati dalle onde, l’ attesa della mareggiate, le feste notturne e i vagabondaggi alla ricerca di altre spiagge. Nel film lo statuto alternativo del surf viene legato sia a una particolare fase della vita, sia a una generazione che ha rotto la continuità dei percorsi di transizione al’ età adulta. Lo stesso spirito sembra aleggiare in un altro film di culto del mondo del surf, Point Break, del 1991 che narra le vicende di una coppia di agenti dell’ Fbi che, seguendo una leggendaria banda di rapinatori, giungono a un gruppo di surfisti, che sono presentati come una tribù e caratterizzati da una vita sregolata. Il surf rappresenta così uno stile di vita all’ insegna dell’ intensità. in trent’ anni la cultura della glisse ha subito un mutamento di accenti: vediamo più nel dettaglio quali sono le dimensioni culturali di Lo snowboard, più che un’ evoluzione dello sci, può essere considerato come una filiazione del surf da onda. Questa pratica risale alla metà degli anni 60, quando un gruppo di surfisti si rese conto dell’ affinità esistente tra le onde del mare e i pendii innevati delle Montagne rocciose. Di qui è partita la sperimentazione della tavola da surf sulla superficie nevosa, fino alla sua commercializzazione a partire dalla fine degli anni 70. Bisogna però attendere gli anni 90 perché lo snowboard acquisti fama e successo. la consacrazione sportiva arriva nelle olimpiadi invernali del 98 a Nagano in Giappone.
L’istituzionalizzazione come disciplina sportiva non ha smorzato la carica innovativa e sperimentale di questa attività. È l’ attrezzo stesso, la tavola, a enfatizzare questa dimensione. sono fondamentali le innovazioni provenienti dalla cultura sportiva californiana, nella direzione di un alleggerimento sistematico, di una sagomatura delle forme e di una soppressione degli attriti. Nel caso dello snowboard assistiamo a una progressiva trasformazione del materiale tecnologico per un migliore adattamento al terreno. Un esempio è rappresentato dalla tecnica detta stiffy, versione abbreviata dell’ espressione straight leg: si tratta di una manovra in cui lo snowboarder distende le gambe e afferra con la mano la lamina frontale, a fine di generare una figura statica che dà la sensazione di fermarsi in volo nel punto più alto del salto. L’ assetto sulla tavola da snowboard modifica radicalmente la percezione e la mobilità: a postura dello snowboarder è trasversale rispetto alla tavola e alla direzione di marcia. una posizione molto diversa da quella classica frontale e simmetrica. L’ evoluzione dei materiali e delle attrezzature ha modificato anche l’ estetica. Dal punto di vista dell’ apprendimento lo snowboard è una pratica relativamente semplice, capace di divertire in breve tempo, mentre nello sci tradizionale il piacere è mediato dalla padronanza tecnica. Nello snowboard sono presenti stili differenti, possiamo distinguere tra o snowboard da competizione denominato hard, il sirfare fuori pisra e il surfare in uno snowpark, ovvero in un luogo attrezzato, il freestyle. La forma hard è la meno diffusa perché vicina allo sci tradizionale. Le altre due forme, invece, vengono accomunate nell’ etichetta di snowboard soft, sia per il tipo di tavola adottata, sia perché valorizzano la leggerezza della neve fresca o della dimensione aerea. La sensazione chiave è quella del galleggiamento. La tavola diventa così un prolungamento de proprio corpo. A ciò si aggiunge il piacere di lasciare una traccia in un terreno vergine. in questo contesto naturale incontaminato, l’ abilità e il piacere dello snowboarder stanno nell’ interpretare la superficie nevosa e le sue irregolarità. Nel caso del freestyle, invece, tutto avviene all’ interno di un ambiente artificiale.
L’ area dello snow park è attrezzata con trampolini half-pipe (un mezzo tubo di neve). L’ attenzione si sposta così sull’ uso vertiginoso del corpo. Il divertimento e l’ eccitazione sono dati da questo stare sul filo del rasoio tra il dominio della tavola, con il rischio di farsi del male. La tavola, da protesi del sè, torna a essere strumento che permette di compiere movimenti altrimenti impossibili. Lo snow park è anche un luogo di socialità. La divisa dello snowboarder è ampia e comoda per favorire i movimenti, colorata e fantasiosa. alcuni di questi tratti distintivi sono peraltro presenti nel sistema della moda giovanile. i pantaloni a cavallo basso, l’ eccesso di stripes, tasche e toppe, ecc. lo snowboarder, vestendosi in questo modo in un certo senso rende visibile e tangibile lo stile di vita che adotta. l’ analisi dello snowboard ci ha offerto uno spaccato del mondo della glisse di cui ora possiamo cercare di riassumere i tratti: – il valore della guida è quello della libertà; – la glisse valorizza e mette in campo qualità e abilità corporee differenti da quelle del paradigma sportivo classico; – lo stile corporeo di cui la glisse è espressione presenta anche elementi di discontinuità rispetto alla contemporanea; – lo spirito dello snowboard è incentrato sull’ originalità e autenticità del gesto; – l’ obiettivo della propria attività non è prestazione misurabile; – l’ espressione surf your soul potrebbe racchiudere la sensibilità culturale della glisse.